BEVAGNA – Il Convito Medievale è stato aperto dai saluti del Sindaco di Bevagna Annarita Falsacappa. Dopo i ringraziamenti a tutte le autorità, il Sindaco si è rivolto alle Gaite, al Podestà, ai consoli, nonché vicepresidenti dell’Ente, allo staff della segreteria e a tutti coloro che collaborano per la buona riuscita della manifestazione.
Un ringraziamento particolare alla Gaita Santa Maria che quest’anno allestisce il banchetto medievale, al responsabile scientifico, Prof. Franco Franceschi, al cerimoniere, dott. Alfredo Properzi, a tutto il paese che si mobilita e dà vita alla grande invenzione del Mercato delle Gaite. Manifestazione grazie alla quale Bevagna è famosa in Italia e all’estero. Il primo Podestà, Angelo Falsacappa, ha compreso l’importanza di un Comitato Scientifico per far crescere qualitativamente la festa. In questi anni non ci sono stati aggiustamenti particolari in corso d’opera, in quanto si è puntato fin da subito ad una ricostruzione filologicamente perfetta, partendo dall’antico statuto locale, che dà indicazioni sulle magistrature, sulla presenza dei consoli, sulle attività artigianali, sull’alimentazione, sul commercio…
Viviamo in un territorio ed in un paese, in cui basta poco, senza grandi modifiche si è in grado di riprestarsi al Medioevo, con la sua piazza perfettamente in epoca con il periodo scelto, 1250-1350.
Bevagna ed il Mercato delle Gaite è un binomio lungo 28 anni, che ha visto i suoi abitanti imparare i mestieri antichi, riscoprendone le tecniche, le modalità, i tempi lenti, il lavoro duro, sapendo apprezzare attività ormai preziose perché rare. Il Mercato delle Gaite ha aggregato, creato amicizie, fatto esplodere contrasti, insegnato a giocare, vestendo abiti da popolano, artigiano, console, ha insegnato a capire un’epoca, ad interpretare Boccaccio, a leggere Dante, a cantare canti gregoriani, a suonare gli antichi strumenti, come fanno oggi magistralmente i nostri giovani, a costruire i telai, il torcitoio, a miniare le pagine, a tinteggiare le tele, a coniare le monete, a realizzare gli alambicchi, a ricostruire coppi e mattoni, a realizzare le campane, a forgiare il ferro, costruire le armature, le armi, gli archi… Oggi i bevanati sanno fare tutto questo con passione e lo raccontano ai visitatori incantati dalla padronanza degli argomenti, dovuta alla conoscenza delle tecniche che usano da anni. La gente di Bevagna, che custodisce i segreti dell’artigianato, ha una potenzialità unica e ha messo in contatto se stessa con la propria storia. La tradizione coniugata al presente è la carta vincente per questo paese capace di far assaporare al turista la sua profonda cultura, offrendola con leggerezza, attraverso la festa.