CINA, AL SOLITO ‘MISTERIOSA’ – Zero contagi e economia a mille

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“La Grande Muraglia travolta da una marea di turisti, il Bund di Shanghai, lo storico viale che costeggia il fiume Huangpu, preso d’assalto da giovani e meno giovani intenti a immortalare con i loro smartphone i grattaceli di Pudong. E ancora: una fila interminabile di sardine ammucchiate lungo i sentieri che si snodano lungo i Monti Huangshan, uno dei siti naturali più famosi del Paese.”

lo scrive Federico Giuliani su https://it.insideover.com/ raccontando nei minimi dettagli che da quelle parti “la pandemia sembra ormai essere un lontano ricordo e l’economia, grazie alla spinta del turismo interno, è tornata a macinare numeri impressionanti.”

Da una parte leggiamola come una bella notizia, lì è cominciata prima ed è praticamente finita, qui è cominciata dopo e speriamo che…

“Il governo cinese sbandiera con orgoglio due dati – sottolinea Giuliani -. Il primo riguarda i contagi da Covid: zero quelli interni da circa un mese, poche decine quelli importati da viaggiatori provenienti dall’estero. Il secondo dato immortala, invece, la ripresa del settore turistico cinese, lo stesso che ha saputo ridare impulso all’intero motore economico nazionale. Ebbene, secondo quanto riferito dal Ministero del Turismo, sono stati registrati 637 milioni di viaggi nel periodo compreso nella cosiddetta Settimana d’oro (“Huángjin Zhou”), cioè nei sette giorni che vanno dal primo giorno di ottobre (festa della fondazione della Repubblica Popolare cinese) all’8 ottobre.”

Un autentico “miracolo cinese: 637 milioni di viaggi registrati formano un flusso che rappresenta il 79% del totale calcolato lo scorso anno nello stesso periodo. Come ha fatto la Cina a risollevarsi così in fretta? Il mistero – se così vogliamo definirlo – ha appassionato mezzo mondo. Intanto le procedure di controllo per gli stranieri-lavoratori che rientrano nel Paese sono altamente rigorose. È infatti necessario fare un tampone prima di imbarcarsi, salvo poi trasmetterne il risultato alla sede diplomatica cinese della propria nazione di appartenenza. Ovviamente, si parte solo se l’esito è negativo. Una volta arrivati in Cina – prosegue Giuliani nel suo articolo – viene effettuato un nuovo tampone. Anche in caso di seconda negatività è obbligatorio trascorrere una quarantena di 14 giorni presso uno degli alberghi designati dalle autorità. Va da sè che durante questo lasso di tempo i medici monitorano il viaggiatore. Alla fine di tutto, scatta un terzo tampone e l’obbligo di registrarsi su una app. Ecco: così facendo Pechino ha individuato quasi 3mila contagi dalla scorsa primavera a oggi.”

Appena 3.000 contagi aggiugeremmo…

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