‘Buongiorno Arte’ è una rubrica che vuole dare importanza al bello, ad opere che hanno grande forza. Del resto “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.” come diceva Pablo Picasso. Doppio appuntamento settimanale concentrato nel weekend: il sabato e la domenica. SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK
La fucilazione (1808-1814)
Francisco Goya (1746-1828)
Ne “La fucilazione” del 3 maggio 1808 Goya ritrae il tema della guerra civile spagnola con un realismo supremo.
I descamisados che combattono contro i soldati, vengono rappresentati da una specie di Cristo con la camicia bianca e le braccia alzate per opporsi alla brutale violenza.
Dall’altra parte viene dipinto un uomo con le mani in testa, prostrato alla vista del compagno ucciso.
Non è più realismo, è espressionismo. È capacità di caricare il dramma, di insistere su alcuni effetti. Quel bianco troppo bianco segna l’inizio di una pittura di denuncia, di impegno.
Goya coglie un momento di tensione, la ribellione delle masse, la reazione contro l’ingiustizia.
Comincia la pittura sociale, la pittura di grande impegno civile.
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