‘Buongiorno Arte’ è una rubrica che vuole dare importanza al bello, ad opere che hanno grande forza. Del resto “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.” come diceva Pablo Picasso. Doppio appuntamento settimanale concentrato nel weekend: il sabato e la domenica. SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK
L’urlo (1893)
Edvard Munch (1863-1944)
L’intenzione del pittore è quella di rappresentare la crisi esistenziale dell’uomo moderno. L’urlo che esce dal corpo altro non è che l’incapacità di comunicare.
Sembra che le onde sonore del grido si muovino nel cielo e la costruzione ondulata va a rafforzare il senso di smarrimento. La natura sente il dramma ma non ha un effetto consolatorio.
L’uomo è disperato, tormentato dall’angoscia, dalla solitudine e tutto ciò noi possiamo vederlo.
Questo ponte che non è in prospettiva ma inclinato da la percezione di qualcosa che scivola via. La disperazione è tangibile.
La pittura non vuole piacerci, cerca di essere sgradevole, per meglio raffigurare la condizione drammatica del soggetto.
L’urlo è considerato uno dei primi dipinti dell’arte moderna per l’originalità con cui viene rappresentata una condizione interiore alterata.
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