CITTA’ DI CASTELLO – “I dati di ieri relativi al Covid-19 non sono buoni, perché abbiamo avuto 12 nuovi casi di positività e tre guariti”.
E’ quanto ha dichiarato stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, prendendo atto di “un riscontro non nuovo, ma in controtendenza rispetto allo standard consolidato nel recente periodo, che vede una grande crescita di guariti, rispetto a un numero di nuovi positivi nettamente inferiore”.
“E’ evidente che la curva del contagio continua a essere consistente”, ha puntualizzato il sindaco, che ha comunque invitato a tenere presente come “la gran parte dei nuovi casi di positività si sviluppi all’interno dei nuclei familiari, con la caratteristica di un’età media molto inferiore alla prima ondata, tant’è che risultano contagiate persone molto giovani, in alcuni casi anche bambini, senza bisogno comunque, in linea generale, del ricovero in ospedale, perché si tratta di asintomatici o persone con sintomi leggeri, che richiedono solo l’isolamento domiciliare”. “I tifernati ricoverati in ospedale sono infatti sette, di cui uno in terapia intensiva Covid”, ha aggiunto Bacchetta, rimarcando in ogni caso come “sia elevato il numero di persone che continuano a essere contagiate, anche se il totale dei positivi a Città di Castello si è molto abbassato per le tante guarigioni che ci sono state, per cui il vaccino, che sarà disponibile dalla prima metà di gennaio, diventa indispensabile per tornare a una vita sociale più normale possibile”. In questo contesto il sindaco ha ribadito che “sarà fondamentale scongiurare il rischio di una forte emergenza economica, oltre a quella sanitaria”. “E’ vero che molte imprese tifernati hanno continuato a lavorare grazie ai codici Ateco che consentivano la prosecuzione dell’attività e che il nostro tessuto economico ha tenuto bene, ma è anche vero che molte piccole e piccolissime attività, come negozi e pubblici esercizi, hanno sofferto e soffrono moltissimo i divieti imposti da questa situazione di emergenza”, ha osservato Bacchetta, riconoscendo come sia “particolarmente complesso contemperare la tutela della salute con la sopravvivenza delle attività economiche”. “La circolazione del virus continua a essere molto intensa, per cui la guardia va tenuta molto alta anche nel periodo natalizio: il rischio della terza ondata è infatti piuttosto concreto e anche la riapertura delle scuole superiori, prevista per il 7 gennaio, diventa materia complessa da definire con certezza”, ha concluso Bacchetta.
