E ALLORA CIAK – “Tutto su mia madre”, un manifesto di fantasia. Almodovar semplicemente geniale

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‘E allora ciak’ è una rubrica che vuole approfondire il mondo dei film e delle serie tv, segnalando nuove uscite ma anche un approfondimento su realizzazioni storiche che meritano una particolare attenzione. Un autentico tuffo nella cinematografia. Appuntamento settimanale: il sabato. SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK

Ciao a tutti e bentornati ad un altro appuntamento di ‘E allora CIAK’.

Innanzitutto vorrei ringraziarvi per esservi soffermati (anche per pochi secondi) sulla recensione della scorsa settimana.

Ora basta smancerie e parliamo ancora di cinema…

L’attore e produttore cinematografico portoghese João Costa Menezes disse: “Il cinema è arte e come ogni altra forma d’arte diventa importante solo se usata per discutere di quelle cose di cui non vogliamo sentir parlare, altrimenti è solo uno strumento di vanità”…

Parole forti che per i neofiti possono lasciare il tempo che trovano ma per un orecchio più allenato suonano come l’Ave Maria di Schubert, perché qui non si parla di una semplice sparata da guru del cinema, qui si tratta di un concetto che solitamente è riservato alle menti eccellenti, ai geni, qui si parla del concetto di SENSIBILITÀ.

Per questo l’opera di cui vorrei parlarvi questa settimana è un manifesto di fantasia, carico di umanità tutta al femminile in cui l’autore, il grande Pedro Almodôvar, trasmette tutta la sua genialità e sensibilità.

Una Nubile donna (Manuela) perde l’amato figlio diciassettenne in seguito ad un incidente. La donna decide di trasferirsi a Barcellona per ritrovare il padre del ragazzo (Esteban) il quale nel frattempo ignaro della paternità ha cambiato sesso diventando Lola.

Manuela viene catapultata in un mondo grottesco di travestiti, tra una suora incinta e uomini assurdamente idioti e sessualmente confusi. Un film pieno di scoperte che vanno fatte assieme alla protagonista, la quale viaggiando sulle ali delle contraddizioni evita di scivolare in un melodramma di bassa caratura.

Mescolando le carte con estrema maestria, Almodôvar, che è assolutamente incapace di concepire la normalità sessuale così come la società cerca di inculcarci da sempre, centra il punto e non stecca estremizzando e apportando una nuova consapevolezza nei personaggi, favorendo nello spettatore un’empatia con mondi che l’autore conosce e ama raccontare in tutta la loro complessa contraddittorietà.

Andando dritto per la sua strada, narrando un melodramma come se fosse una commedia in un clima di solidale sorellanza, conquista pubblico e critica vincendo l’Oscar come miglior film straniero, la miglior regia a Cannes ed un golden globe anch’esso per il miglior film straniero.

GUARDA TUTTI GLI ‘E ALLORA CIAK ‘

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