‘Buongiorno Arte’ è una rubrica che vuole dare importanza al bello, ad opere che hanno grande forza. Del resto “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.” come diceva Pablo Picasso. Doppio appuntamento settimanale concentrato nel weekend: il sabato e la domenica. SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK
Nascita di Venere (1483-1485)
Sandro Botticelli (1445-1510)
In questa iconica opera del rinascimento, il Botticelli rappresenta la nascita di Venere, dea dell’amore e della bellezza.
La dea ci appare in tutta la sua grazia, trasportata da onde leggere su una conchiglia sospinta dal soffio di Zefiro e Aura. Tocca terra, cioè viene al mondo ed ecco le cure ai nuovi nati, si coprono per dare loro calore e pudore.
La figura che l’avvolgerà con il mantello è la ninfa Ora, colei che si incarica del divenire delle stagioni. Sarà lei a eseguire il passaggio dalla stagione dell’innocenza alla stagione della malizia, porgendole l’incantevole manto decorato con note floreali a simboleggiare la primavera.
Il volto di Venere, di una bellezza acerba e perfetta, ha uno sguardo consapevole, sembra aver già capito e si copre il seno e la sua femminilità. Questa sublime censura sta per avvenire nell’isola di Cipro, terra a lei consacrata.
Il Botticelli con questa sfolgorante allegoria ci rammenta che la bellezza, seppur raffigurata nell’espressione massima dell’innocenza, troppo spesso soccombe ai compromessi sociali perdendo la capacità di deviare l’uomo dalla malvagità, dalla propria necessità di prevalere.
La bellezza è l’unica medicina alla ferocia umana, è il magico equilibrio tra anima e animale.
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