SALUS-BUS – Il disagio al tempo del Covid nei racconti dei protagonisti. Il progetto di C’ENTRO con zona sociale e CRI

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CITTA’ DI CASTELLO – Salus-bus: un racconto itinerante del disagio al tempo del Covid. Finanziato dalla Regione Umbria il progetto della zona sociale Uno, a cura di Paola Conti.

“Siamo molto orgogliosi di poter dare un contributo a politiche sociali di qualità anche in un momento delicato e in cui tutti i nostri parametri di intervento sono saltati davanti ad un evento inedito che mina la sicurezza sociale ed economica alle fondamenta e crea poveri nuovi e nuovi esclusi. Il Salus-Bus cerca i portatori di una vulnerabilità sconosciuta nei luoghi dove vivono e la racconta per permettere di calibrare le forma di contrasto e di compensazione” spiega l’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini, parlando del Salus-Bus, promosso dall’Associazione C’entro in partnership con la Croce Rossa di Città di Castello, con l’adesione della Zona sociale 1 (e la USL Umbria 1, lo SPI CGIL Alto Tevere, la CISL Umbria, Become_Umbria APS.

“Una ricerca-azione che si sviluppa in tutto l’Alto Tevere – dice la Bassini – con l’obiettivo di contribuire a disegnare politiche attive di prevenzione della vulnerabilità sociale, dall’inizio dell’emergenza Covid-19, ha focalizzato le proprie risorse su tre principali linee di intervento:

“Capire quali siano i bisogni attuali e le risposte più appropriate, ossia cosa bisogna fare di urgente e per chi” aggiunge la progettista Paola Conti “attraverso una indagine che ha coinvolto decine di professionisti dei Servizi sociali e sanitari territoriali, volontari e cittadini.

I risultati, di estremo interesse, sono stati pubblicati sia in un volume, in formato digitale, dal titolo Equità oltre COVID19 di cui ho svolto la curatela, sia in audio-video divulgativi presenti su YouTube. Le pubblicazioni riportano un racconto corale di decine di persone a cui è stato chiesto di fermarsi a riflettere sulla propria esperienza e sul proprio vissuto nelle diverse fasi della pandemia.

È stato emozionante raccogliere le testimonianze e di grande responsabilità far emergere quanto di universale e unico ognuna di esse rappresentasse”.

La ricerca ha indicato, tra i bisogni più impellenti, quello della povertà sanitaria a cui si vuole contribuire a rispondere, attraverso un servizio denominato Ambulatorio solidale mobile, operato dalla Croce Rossa di Città di Castello in raccordo con Medici di Medicina Generale e Specialisti aderenti al progetto.

Inoltre è stato attivato un Servizio di promozione della salute e della qualità della vita delle donne con malattia oncologica o cronica, particolarmente colpite dalle ripercussioni dell’emergenza Covid che eroga, in sicurezza, prestazioni quali: consulenze di estetica oncologica, nutrizione in oncologia, shiatsu, oltre ad esperienze nel campo dell’arte e creatività, in collaborazione con Spazio Seme di Arezzo.

“Il nostro territorio è ricco di umanità e talenti” aggiunge Paola Conti “Talvolta i soggetti non dialogano o non riescono a collaborare stabilmente. In questo momento l’auspicio di tutti i partecipanti al progetto è che si riesca a farlo a vantaggio comune. In tempi di emergenza COVID-19, il tema dell’inclusione e della lotta alle diverse forme di povertà e vulnerabilità è, infatti, di fondamentale importanza e l’aver verificato, attraverso l’indagine, come persone nuove e sempre più numerose stiano rivolgendosi per la prima volta ai Servizi Sociali per chiedere aiuto o stiano rinunciando per difficoltà economiche a una parte delle cure non Covid, ci impone di chiederci come si possa non lasciare indietro nessuno, a partire da chi si trova in condizioni di svantaggio”.

“Nuovi problemi, bisogni e divari stanno ridisegnando le priorità dell’azione pubblica e delle comunità locali, chiamando ad una collaborazione solidale, innovativa e sostenibile le Istituzioni, gli Enti del Terzo Settore, gli attori economici, i professionisti e i cittadini stessi.

L’augurio è che tutti possano leggere e ascoltare con interesse e gentilezza le parole degli intervistati, riportate in forma anonima nel volume e nei video” conclude la Bassini “uno scorcio di realtà che tutti i cittadini dovrebbero conoscere. Da parte nostra cercheremo anche grazie al Salus bus di dare risposte immediate ai bisogni dei soggetti più fragili e vulnerabili”.

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