Il Ministero per l’Università e la Ricerca ha messo in campo molte risorse per garantire il diritto allo studio, implementando a questo fine tutta una serie di policy.
Sembra che le innumerevoli politiche adottate dagli Atenei italiani abbiano sortito l’effetto desiderato.
Di notevole importanza, ad esempio, l’estensione della No Tax area a 20mila euro, minimo garantito dal sistema centrale come soglia di reddito familiare per cui non si deve alcuna tassa per frequentare un’università statale (permettendo maggiore afflusso alle Università ), ed anche, l’erogazione di borse di studio, di premi di merito ed altri servizi.
La statistica è frutto della seconda edizione della ricerca “L’Italia e la sua reputazione: l’università”, condotta dal Professore Di Domenico Asprone con i colleghi Pietro Maffettone, Massimo Rubechi e Vincenzo Alfano, realizzata da Italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Con l’obiettivo di analizzare l’andamento del sistema universitario italiano, rispetto al panorama internazionale, lo studio presentato alla Luiss, tratteggia una situazione di forte resistenza alla crisi da parte del sistema, riscontrando una maggiore qualità diffusa sul territorio rispetto alle innumerevoli Università in tutto il mondo.
Dall’analisi dei risultati di 2 tra i più prestigiosi ranking internazionali, “QS” (orientato su dati di performance accademica di tipo strutturale e relazionale) e “THE”(orientato tra l’altro, alle attività di ricerca), risulta che l’Italia, seppur non abbia Studium tra i primi 100 in entrambi i ranking, riscontra un numero di Università pari al 40% nelle prime mille (tra queste anche Perugia che ottiene un buon punteggio su citazioni, innovazione e internazionalizzazione).
Particolarmente positiva la situazione in Umbria, che si trova al primo posto in classifica per incremento consistente più alto mai registrato.
Ed è boom di immatricolazioni per l’ Ateneo Perugino, con un livello di adesione uniforme in tutti i Corsi di Laurea.
Arrivando a raggiunge un + 48% rispetto all’anno precedente, l’Ateneo si posiziona al secondo posto, con il 35% di incremento, dietro solo all’Università della Tuscia e prima dell’Orientale di Napoli.
Degno di nota anche il risultato raggiunto dall’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci: anche qui i numeri sono da record, +17% rispetto allo scorso anno.