‘Buongiorno Arte’ è una rubrica che vuole dare importanza al bello, ad opere che hanno grande forza. Del resto “L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.” come diceva Pablo Picasso. Appuntamento settimanale concentrato nel weekend. SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK
Creazione di Adamo (1536-1541)
Michelangelo (1475-1564)
Il Libro della Genesi racconta che Dio plasmò l’uomo con la terra e poi vi soffiò sopra per dargli vita.
Con la Creazione, uno degli affreschi più iconici della Cappella Sistina,
Michelangelo si discosta in modo decisivo dal racconto biblico.
L’autore rappresenta nella parte destra, Dio Creatore, possente e maturo, che vola sostenuto dai suoi angeli e con lo sguardo diretto verso la sua creatura, Adamo, sdraiato per terra, nudo e nell’atteggiamento di chi si sta svegliando, risponde allo sguardo del Padre con ingenuo stupore.
Meravigliosa la levità della figura area e divina del Creatore che si contrappone all’immagine terrena e insicura di Adamo.
Sono l’uno al cospetto dell’altro e stanno per sfiorarsi ed è in questo preciso istante che il genio di Michelangelo darà vita a uno dei momenti più sublimi e straordinari della pittura occidentale: l’incontro delle due mani. Tutta la scena in effetti è concentrata sull’espressività delle mani in quell’attimo del quasi contatto.
L’indice del Padre è puntato verso l’uomo con autorevolezza, la mano di Adamo è appena animata e si muove in attesa della nuova energia.
In questo celeberrimo capolavoro, Michelangelo sceglie di rappresentare il divino soffio della vita nell’immagine di un “quasi contatto” rimarcando così lo scarto incolmabile tra Dio e l’uomo.
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