GUBBIO – Grazie ad una analisi notturna una equipe di studiosi e restauratori è riuscita a riportare alla luce alcuni brani dell’iscrizione nascosta dal tempo nella “Madonna del Belvedere“. Si tratta di uno dei più belli ed enigmatici lavori del maestro eugubino Ottaviano Nelli. Il tutto è stato possibile con l’ausilio delle cosiddette lampade di Wood.
Da tempo gli storici dell’arte si erano accorti che la trabeazione pittorica che delimita l’affresco conservato presso la chiesa di Santa Maria Nuova ospitava una lunga iscrizione in gotico. Realizzata su due righi con un pigmento pittorico bianco purtroppo quasi del tutto perduto. Proprio queste tracce sono state oggetto della lunga analisi che si è svolta sabato notte. E i risultati verranno resi noti nell’ambito della mostra “Oro e colore nell’Appennino. Ottaviano Nelli a Gubbio”. Organizzata dalla Direzione Regionale musei dell’Umbria in collaborazione con il Comune di Gubbio e la Diocesi Eugubina per l’autunno 2022. La cura scientifica sarà di Andrea De Marchi, Università degli Studi di Firenze, e Maria Rita Silvestrelli, Università per Stranieri Perugia. Ad accompagnare i curatori della mostra c’erano il sindaco Filippo Stirati e l’assessore alla Cultura Giovanna Uccellani.
E’ un grande progetto artistico-culturale quindi quello che si sta compiendo tra Gubbio e Fabriano. Altra città pronta ad accogliere l’ “Oro e colore dell’Appennino”. Nel segno di quel legame umbro-marchigiano, come spiega il sindaco Stirati “che, insieme col progetto federiciano, rinsalderà i nostri forti legami storici, politici e istituzionali con le Marche. Due grandi progetti culturali, quelli che faremo partire nel segno di Ottaviano Nelli e di Federico da Montefeltro. Sui quali stiamo lavorando per dare un grande segnale di rilancio e di rinascita. Così da farci trovare pronti alla ripartenza del nostro territorio con progettualità di accoglienza su basi culturali di altissimo profilo”.

